Rosario Vesco

Santi Epasto

Rosario Vesco, un pittore con l’animo da poeta. Leggere un quadro , a volte, è sentire un’emozione ,una frase magica che vola via sul colore della tela. Ed è questa emozione che suscitano i quadri di Rosario Vesco, un pittore con l’animo da poeta. Il segno gentile del tratto , la pulizia dei colori , la luminosità contenuta e intima della rappresentazione inducono a riflettere inconsciamente , a tornare al passato per riagganciare le emozioni di un tempo. Chi di noi ha visitato il villaggio di Crespi Morbio, con le sue bianche case perfettamente ordinate, ricorda in maniera indelebile il simbolo della fabbrica legata all’uomo e dell’uomo alla fabbrica ,come se tutta la vita dovesse avere senso e svolgersi negli spazi comuni e privati che connettono lavoro e famiglia negli stessi luoghi. La delicatezza del tratto di Rosario Vesco nel suo acquerello dedicato a Crespi ci ha trasportato in quel mondo fatato, distante anni luce dal mondo di oggi, dove tutti cerchiamo di coniugare lavoro e famiglia secondo altri schemi , altri metodi privati, che rilegano l’ambiente di Crespi al fondo di un’utopia impossibile . Eppure, la poesia del colore narrato da Rosario Vesco, col suo tratto gentile, che inventa case da alberi e alberi da case , dove spunta d’incanto il camino della fabbrica, come fosse l’albero più grande, in un continuo spazio-temporale senza fine, ci proietta in un mondo di valori sognanti , dove tutto è possibile , anche vivere, lavorare e amare in quelle case bianche, simbolo di purezza e candore, con i dolci affetti della casa che prevalgono sulle fatiche dure del lavoro.
2007